Giovedì 7 giugno 2007

Mancano due settimane all’estate e le giornate si fanno sempre più lunghe e assolate. A volte silenzio, rumorosissimo silenzio fatto do volti che osservano e labbra che gridano frasi incomprensibili nell’immobilità di un’aria diafana e pesante solcata a tratti da raggi di sole impertinenti e fugaci. Non si ode nulla, nulla che non sia il mormorio del silenzio. Nuvole velocissime disegnano il cielo a tratti grossi e affannati e il sole si affaccia capriccioso e tenace.Mi aggiro scrutando ogni volto, ogni respiro di quella moltitudine che mi circonda; formiche frettolose che vanno e vengono da chissà dove, volti sorridenti e altri stanchi per la fatica: c’è caldo.

Sto leggendo, accanto a me una ragazza seduta sulla panchina accanto: anche lei sta leggendo non so cosa. Sembra immersa nella sua solitudine, a tratti il suo viso si illumina, si sorprende e poi di nuovo l’espressione calma e soave della concentrazione, immersa nella sua lettura e inconsapevole della mia presenza. Ma si è fatto mezzo giorno e io devo tornare a casa. Addio inconsapevole compagna di lettura: dimenticherò il tuo volto e anche di essere stato lì, a leggere qualche pagina di quel mio romanzo interminabile.

Domani? Non lo so.

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